8 novembre 2018. Un incendio boschivo sconvolge le cittadine di Paradise e Magalia, nel nord della California, distruggendo oltre 18.000 strutture e uccidendo 85 persone1, senza contare i dispersi.
Romeo Durscher, senior director per l’integrazione alla sicurezza pubblica di DJI, si trovava sul luogo del disastro, al fianco di sedici squadre di pronto intervento del Nord California. “Era straziante”, ricorda, “imbattersi in una carrozzina bruciata o in un animale ucciso dalle fiamme”. È stato poi definito dai media “l’incendio più letale e distruttivo della California”.
Le squadre di soccorso hanno alzato in volo i propri droni 518 volte, in incessanti ricognizioni tra il fumo denso, per un totale di 1,4 trilioni di dati pixel raccolti, poi georeferenziati e trasformati in mappe. La visuale costantemente aggiornata ha permesso ai vigili del fuoco di tracciare i danni e stabilire, passo per passo, il piano di azione. Le mappe hanno inoltre guidato le squadre di soccorso nella ricerca dei dispersi nell’area tracciata. Anche chi viveva nelle zone colpite ha saputo fare buon uso delle informazioni raccolte. Mappe alla mano, i residenti sono stati in grado di fornire immagini alle compagnie assicurative e di presentare immediatamente le richieste di rimborso. Prassi che solitamente richiede giorni o settimane. Grazie alle immagini a disposizione, molte persone hanno avuto accesso al fondo FEMA, destinato alle vittime degli incendi.
Il crescente numero di roghi fuori controllo sviluppatisi nel Nord California, come il “Camp Fire” e i focolai nell’area dello Yosemite, ha rivelato i vantaggi dell’utilizzo di sistemi a pilotaggio remoto (SAPR) negli interventi di soccorso.
“È proprio vero il detto: un’immagine vale più di mille parole, vero?”, ha commentato David Danielson, pilota SAPR dei vigili del fuoco di Los Angeles. “Acquisisci consapevolezza della situazione, riduci i rischi e salvaguardi la sicurezza del personale operativo mentre difendi strutture e proprietà”.2
Il ruolo dei droni è fondamentale negli interventi su incendi boschivi difficilmente controllabili, che metterebbero rapidamente a rischio l’incolumità dei piloti e delle squadre di soccorso. La finestra di contenimento tra l’inizio del focolaio e il divampare di fiamme ingestibili è minima. I droni offrono ai vigili del fuoco la visuale completa dell’area coinvolta, aiutandoli a individuare la direzione delle fiamme e a prendere decisioni immediate sui movimenti delle squadre operative e sulla popolazione da evacuare.
Per il lavoro di questi operatori della sicurezza impegnati nella lotta agli incendi, nella mitigazione dei rischi e nei soccorsi, i benefici derivanti dall’uso dei droni hanno un valore inestimabile. Ecco di seguito elencati i quattro vantaggi principali dell’uso dei droni, con storie che ne comprovano l’efficacia.
Un drone permette di decidere in pochi attimi il tipo e la quantità di risorse da impiegare in un intervento. Anche dotati di termocamere a infrarossi, alcuni droni consentono agli operatori di primo soccorso di localizzare segnali di calore indicanti la presenza di essere umani o di focolai d’incendio sul punto di espandersi. Prima di inviare le squadre sul posto, la sala operativa è in grado di visionare tali immagini in diretta streaming e utilizzarle per prendere decisioni informate.
Il 4 agosto 2018, un incendio ha colpito la città di Hechingen, in Germania. I vigili del fuoco si sono trovati a fronteggiare i forti venti imperversanti nei boschi e sulle abitazioni limitrofe. Il torrente adiacente era prosciugato, e l’autopompa giungeva sul posto con soli duemila litri di acqua disponibili.
La scena, ripresa dall’alto, mostra l’auto e le pompe antincendio
I vigili del fuoco di Hechingen hanno usato un drone DJI Matrice 210 potenziato con termocamera Zenmuse XT e fotocamera visiva ad alta definizione X4S. Tale strumentazione ha permesso al comandante operativo di acquisire le informazioni necessarie per distribuire le risorse, stimare la quantità di unità da inviare sul posto e incrementare le risorse idriche. Alla fine è stato possibile estinguere le fiamme con soli cinquemila litri tra acqua e schiumogeni. Con l’ausilio dei droni, si è potuto non solo risparmiare sulle risorse idriche, ma soprattutto, inviare sul posto il numero adeguato di soccorritori, di mezzi di soccorso e di risorse per velocizzare i tempi di risposta.
La fotocamera termica DJI Zenmuse XT identifica chiaramente i focolai residui
“Il vantaggio maggiore è stato avere la possibilità di individuare i focolai ed estinguerli più rapidamente”, ha dichiarato a DJI il caposquadra Bulach, comandante dei vigili del fuoco di Hechingen. “L’utilizzo combinato delle fotocamere XT e X4S ha permesso di ottenere una visuale precisa e dettagliata delle zone su cui intervenire, riducendo drasticamente i tempi di messa in sicurezza dell’area colpita”.
I droni permettono di monitorare il lavoro delle squadre per fare in modo che si muovano nella giusta direzione e in sicurezza, e per valutare la necessità di inviare rinforzi.
Il 13 agosto 2017, i vigili del fuoco dello Yosemite hanno impiegato nove giorni per spegnere un incendio a Southfork, in California, operazione impegnativa anche per la presenza di vegetazione secca nelle aree adiacenti. Alzarsi in volo tra gli spazi angusti dei canyon era pericoloso a causa del fumo intenso. Nel frattempo, un temporale inaspettato aveva propagato il rogo e minacciato la linea di contenimento creata dai pompieri, mettendo a rischio i centri abitati limitrofi. Il mattino seguente, prima di mettersi al lavoro, il corpo dei vigili del fuoco dello Yosemite ha utilizzato un drone DJI equipaggiato con fotocamera termica Zenmuse XT per mappare il perimetro dell’area incendiata e trasmettere informazioni alla sala operativa per permettere di valutare la situazione e prendere le opportune decisioni. Tony Eggiman, comandante dei vigili del fuoco di Menlo Park, ricorda: “Il caposquadra mi disse che l’intervento gli aveva fatto scendere la pressione sanguigna da 200 a 100. Era davvero contento”.
I droni favoriscono la gestione efficace delle emergenze offrendo la disponibilità di una visuale chiara e completa dell’area da soccorrere, consentendo di prendere decisioni tempestive per la sicurezza degli operatori che mettono in salvo altre vite sfidando il pericolo.
I droni impiegati per gli interventi in zone boschive incendiate sono generalmente dotati di due fotocamere, una visiva e l’altra termica. La fotocamera visiva consente di osservare la situazione in tempo reale, per monitorare facilmente le operazioni sul campo e l’attrezzatura a disposizione. La fotocamera termica ricerca tracce di calore di soggetti umani o focolai d’incendio.
Il volo dei droni, più basso di quello degli elicotteri, fornisce un quadro della situazione più dettagliato e permette di esplorare spazi chiusi o zone ad alto rischio in cui nessun mezzo con pilota a bordo oserebbe inoltrarsi. L’avanzato sistema di immagini termiche localizza in pochi secondi i punti nevralgici del disastro e la presenza di gente intrappolata, anche nelle aree più offuscate dal fumo denso.
Altro importante ruolo dei droni è rappresentato nella fase successiva allo spegnimento del rogo. Durante il Camp Fire, furono portati in volo droni a bassa quota per riprendere la devastazione a 360 gradi. I residenti, costretti a lasciare le loro abitazioni, si affidarono alle immagini riprese per formulare una valutazione dei danni materiali e richiedere il rimborso alla propria compagnia assicurativa in tempi rapidi, ritornando così, gradatamente ma più velocemente, alla normalità.
Gli incendi boschivi spesso coinvolgono operazioni su larga scala, per cui il comandante si trova a prendere importanti decisioni sull’allocazione del personale e delle risorse impiegate. I droni sono risorse intelligenti in grado di acquisire dati e informazioni dettagliate sull’area operativa, trasmettendoli direttamente alla sala di comando. La possibilità di guardare dall’alto in tempo reale, permette di osservare immediatamente la situazione senza passaparola di informazioni. Si sa esattamente cosa sta succedendo e dove. Si può monitorare la squadra, vederne la posizione e la direzione verso cui indirizzarla.
Il 12 dicembre 2019, i vigili del fuoco di Foshan nel distretto di Gaoming, nella Cina meridionale, hanno effettuato controlli accurati su 960 persone in seguito allo scoppio di un incendio nei pressi del monte Lingyun.
Il drone DJI Mavic 2 Enterprise Dual (M2ED), dopo pochi minuti dall’arrivo delle squadre di soccorso, stava già sorvolando l’area per accelerare l’acquisizione dei dati necessari. Due minuti dopo, è stata alzata in volo la piattaforma aerea Matrice 210 V2, che ha permesso di acquisire immagini dettagliate con una risoluzione zoom trenta volte più accurata. Mavic ha offerto agli operatori una visuale immediata della scena, e Matrice ha ripreso immagini dettagliate ad alta risoluzione dell’incendio, permettendo di elaborare in modo mirato le strategie risolutive. Quest’azione combinata ha salvato molte vite umane, oltre ad aver garantito la sicurezza degli operatori e ridotto i costi dell’intervento.
Monitoraggio dell’area con immagini termiche
Il comandante Richard Fields, coordinatore delle operazioni di soccorso dei vigili del fuoco di Los Angeles, ha poi riferito alla commissione generale del corpo, in una relazione del marzo 20193: “La trasmissione tempestiva e accurata delle informazioni è fondamentale per l’organizzazione delle giuste risorse e per la mitigazione dell’emergenza”.4
I droni sono già largamente diffusi nel settore della sicurezza pubblica e diversi enti governativi lungimiranti ne stanno estendendo l’utilizzo in ambiti come la pianificazione ambientale, i lavori pubblici e i trasporti e i servizi di emergenza. Scarica il libro bianco di DJI per conoscere le migliori soluzioni di utilizzo dei droni a livello nazionale e locale.